COMUNICATO STAMPA

(link alla versione pdf -> http://www.amobologna.org/images/2019/comunicato_stampa_AMO_BO_6apr19.pdf )

Associazione A.Mo Bologna Onlus

Coordinamento dei Comitati contrari al Passante di Mezzo Bologna,

6 aprile 2019

L’associazione A.Mo Bologna Onlus ha inviato formale diffida al Comune di Bologna e ad Autostrade per l’Italia SpA affinché ottemperino rapidamente all’obbligo di installare due centraline fisse di rilevamento degli inquinanti lungo il tracciato del tratto urbano della A14. L’obbligo deriva dalle prescrizioni del decreto di VIA del 5370 del 4 ottobre 2000 applicato al progetto di allargamento dell’autostrada alla terza corsia dinamica e tuttora vigente, come ha confermato anche la Procura della Repubblica di Bologna a seguito di vari esposti. Da oltre 11 anni, dopo il completamento della terza corsia dinamica, Comune e Autostrade sono inadempienti rispetto a quella prescrizione voluta dalla Regione Emilia-Romagna e approvata dal Ministero dell’Ambiente, che sono stati a loro volta chiamati a vigilare affinché l’obbligo venga rispettato.

Si precisa che:

1. I Comitati contrati al Passante di Mezzo e AmoBologna hanno chiesto a più riprese un monitoraggio in continuo degli inquinanti tramite petizioni (cartacee e online) rivolte all’Amministrazione di Bologna a cui hanno aderito migliaia di cittadini;

2. I dati disponibili e derivanti da campagne di monitoraggio con mezzi mobili e dai due monitoraggi indipendenti dal basso organizzati dalla rete Aria Pesa (www.ariapesa.org) confermano l’allarmante situazione di grave inquinamento dell’aria a cui sono sottoposti i cittadini che vivono nei pressi della tangenziale/autostrada;

3. In particolare l’ultima campagna di monitoraggio del Biossido di Azoto organizzata da Aria Pesa ha riguardato le scuole di Bologna e ha dimostrato che gli studenti (bambini e ragazzi) che frequentano le scuole site nelle vicinanze dell’asse tangenziale/autostrada sono esposti ad una situazione di inquinamento oltre i limiti di legge ed anche peggiore di quella rilevata dalla Centralina di Traffico Urbano di Porta San Felice.

4. Persino l’appello dell’Ordine dei Medici che già il 13/3/2017 ha richiesto una moratoria di un anno al fine di effettuare, oltre al suddetto monitoraggio, una valutazione dell’impatto sanitario tramite indagine epidemiologica è rimasto completamente inascoltato.

È evidente che la tutela della salute dei bolognesi non è tenuta in alcuna considerazione nel processo decisionale sul Passante di Bologna, che già oggi produce da solo il 40% dell’inquinamento da traffico veicolare dell’area urbana di Bologna. Non è più accettabile che il tema della salute sia costantemente ignorato da Regione, Comune, Città Metropolitana e Governo nazionale, che si mostrano interessati soltanto agli aspetti economici legati al progetto.

Abbiamo già messo a disposizione del MIT e dei suoi tecnici l’ampia documentazione che abbiamo allegato al nostro ricorso al TAR: il tempo delle discussioni tecniche è scaduto, è arrivato quello delle scelte politiche. Non ci recheremo pertanto a Roma a incontrare i tecnici del MIT ma ribadiamo l’invito al Ministro Toninelli a venire a Bologna, precisamente sul ponte di San Donnino, in un giorno feriale e in ora di punta, dove potremo illustrargli in presa diretta i danni ambientali e sanitari che un’autostrada urbana è in grado di provocare.

Per il nodo di Bologna ribadiamo la soluzione che abbiamo comunicato al Ministro fin dallo scorso giugno: convocare la Conferenza dei Servizi e dichiarare in quella sede la propria opposizione a qualunque progetto di allargamento dell’infrastruttura attuale, quindi riaprire la procedura di individuazione di una soluzione ottimale partendo da un Concorso internazionale. Questo è il percorso che sosteniamo da tre anni e continueremo a sostenerlo fino a quando chi dovrebbe tutelare la salute dei cittadini non abbandonerà l’idea assurda di potenziare un’autostrada urbana a due passi dalle case di decine di migliaia di persone e a tre passi dal centro della città.